Varanasi: la città degli aquiloni
L’appuntamento con Varanasi è uno di quelli che sogni da sempre. Ed ora ci siamo. Siamo a Varanasi, la città del sacro Gange.
Al mattino, ancor prima che il sole sorga veniamo svegliati dal risuonar di un mantra, la voce di un uomo, un mantra che porta protezione a tutta la popolazione di Varanasi, per l’inizio di un nuovo giorno.
Andiamo verso il Gange scendendo i gradini dei gath, le tipiche scalinate di questo luogo. E’ mattino presto e scendendo dal Chausatti Gath saliamo su di una barca che ci porterà dapprima verso Assi Ghat e poi indietro verso Manikarnika Ghat, i due gath dove vanno in scena i riti funebri con la cremazione dei corpi su grandi pire di legna. Per gli hindu venire a morire in questo luogo ha un grandissimo significato: così si interrompe il ciclo delle rinascite e si raggiunge il Nirvana.

Manikarnika Ghat
Vediamo l’alba dalla barca, che man mano illumina le mura della città. Si sta risvegliando la caotica Varanasi. Tante barche si trovano a percorrere il fiume. Uccelli che in stormo danzano sulle acque.
Dalle scalinate scendono molti hindu che praticano diversi rituali purificatori lavando il proprio corpo nel Gange. Non solo riti per la pratica spirituale, ma anche semplici pulizie quotidiane.
Sui nostri occhi si adagiano i mille colori dei vestiti lavati e lasciati sui ghat ad asciugare al sole. Bufali sdraiati beatamente sui grandi gradini. Profumi di incenso sparsi nell’aria. Collane di fiori gialli e arancioni. Iniziamo anche a vedere tanti bambini con gli aquiloni, piccoli e grandi aquiloni, e li fanno volare nel cielo.

Bambino con aquilone
Percorriamo poi a piedi tutte le scalinate tenendo il Gange al nostro fianco. Di ghat in ghat, ognuno è diverso dall’altro. Musiche che risuonano provenire da ogni dove. Il sole è alto nel cielo. Questo è un luogo che ispira infinità.
“Chai coffee! Coffee Chai! Chai!” è un richiamo che si sente nelle strette stradine di Varanasi. Ci troviamo al café Nandey e beviamo del Chai Masala. Buonissimo! Già sentiamo che questo gusto non lo ritroveremo tornando in Europa.
Ora guardiamo i vari piccoli negozi che vendono vestiti, sciarpe di seta, strumenti musicali dove si ascolta il suono di un sitar e di un flauto bansuri. Siamo totalmente affascinati! E poi avanti, ci sediamo a mangiare in un piccolo locale, lo Spicey Bites, dove troviamo tanti viaggiatori come noi, che mangiano avvolti nei pensieri che Varanasi crea nella testa. Il buonissimo Omelette Cheese Masala, il Chicken Tikka Masala, il Mutton Rogan Josh.

Chai Masala
Alloggiamo all’ultimo piano della Brahmdev Guest House, nei pressi del Chausatti Ghat. Saliamo sul terrazzo e ritroviamo gli aquiloni, bambini e ragazzi sul terrazzo che li fanno volare. E man mano che il nostro sguardo volge lontano, vediamo centinaia di aquiloni che volteggiano dai terrazzi di Varanasi. Un’emozione indescrivibile! Ci dicono che si stanno preparando per una grande festa che ci sarà all’indomani, la festa degli aquiloni, Makar Sankranti, che celebra l’inizio delle giornate più lunghe.

Città Vecchia di Varanasi
Torniamo poi su una barca e facciamo un’altra escursione, aspettando il tramonto sul fiume Gange. Il sole scende e tutto ad un tratto ci troviamo di fronte il Dashashwamedh Gath. Da lì a poco, per circa un’ora, ci sarà una cerimonia serale chiamata Ganga Aarti. Tante barche raccolte una acconto all’altra e bimbi che saltano di barba in barca, offrendo una tazza di chai masala e una candela a forma di fiore di loto, che alla fine della cerimonia accendiamo e lasciamo scorrere tra le acque del fiume, lasciando viaggiare i nostri migliori auspici.
Dopo un viaggio nell’India del Nord, è a Varanasi che abbiamo trovato l’essenza dell’India, che si tramanda di generazione in generazione, la sua gentilezza e la sua cruda realtà che ora è impressa dentro di noi.